
Articolo a cura di:
Claudio Cricelli
Direttore Responsabile
di Practice
EDITORIALE
La misura di “Practice”
Stiamo cercando insieme la misura di un progetto editoriale che consenta al medico pratico di allargare la sua capacità di agire e la gamma degli interventi pratici sul paziente. Riflettiamo con attenzione. Abbiamo oggi accesso in tempo reale ad una quantità di conoscenze scientifiche e mediche mai sinora accessibili. Queste conoscenze sono disponibili tecnicamente a chiunque le sappia cercare ed utilizzare. Questo fenomeno genera la percezione illusoria che il processo clinico sia “volgarizzato” e messo a disposizione di chiunque sappia consultare le fonti disponibili online.
Questa illusione è falsa e pericolosa come tutto il pensiero illusorio. La differenza sostanziale tra la confusa lettura di pagine internet e la pratica della medicina si è solo apparentemente ristretta. In realtà è diventata ancora maggiore. L’accesso libero alle informazioni ha accentuato infatti la specificità dell’atto di curare che è basato non sulla conoscenza superficiale, ma sull’apprendimento del metodo e la sua trasformazione in atti clinici. Gli atti clinici, la presa in carico e la cura hanno un denominatore comune: saper fare, esercitare la professione sulla persona. Cioè la clinica. Puoi osservare mille operazioni chirurgiche, un tutorial su come eseguire una appendicectomia. Ma eseguirla è frutto di apprendimento e di pratica chirurgica. Bisogna imparare a fare e questo si raggiunge con la pratica. Questo è l’obiettivo di Practice: svelare l’inganno di chi crede che si possa praticare la medicina leggendo un libro o le pagine di Internet. L’arte medica è caratterizzata dalla capacità di compiere alla perfezione le procedure, le manualità, le tecniche diagnostiche, le terapie.
Questo naturalmente ha strettissimi riferimenti alle conoscenze cliniche, alle evidenze scientitifiche ed alle buone pratiche della medicina. Esse segnano il limite entro il quale la medicina deve essere praticata. La scienza e la ricerca sono la nostra guida, la pratica è lo strumento che trasforma le conoscenze e le evidenze in eccellenza dell’outcome clinico. Per questo Practice accompagna la Rivista di SIMG. Due ruoli naturalmenti diversi ma concordanti e affiancati. Una Rivista scientifica rigorosa, frutto del lavoro di una prestigiosa Società Scientifica, finalmente libera da elementi impropri, redazionali e pagine pubblicitarie, affianca una rivista del FARE PRATICO . Practice affianca a sua volta senza sovrapporsi la Rivista della SIMG, ne consente la sostenibilità della pubblicazione a stampa e l’invio postale in “purezza”.
Diventa quindi uno strumento di servizio e un utile complemento alla attività quotidiana del MMG. Può accadere che i contenuti di Practice vengano percepiti come sommari. È implicito nella formula stessa della rivista. Il contenuto di Parctice fa riferimento alle evidenze ed alle linee guida. Ma non è suo obbiettivo approfondirle. Ha un approccio riepilogativo, di riferimento a contenuti che devono essere trattati ed approfonditi altrove. La sua priorità e il Fare. Le due Riviste affiancate hanno contenuti armonicamente diversi ma concordanti con l’obiettivo comune ad entrambe le pubblicazioni: migliorare la capacità professionale del Medico di Famiglia del nostro Paese.

Claudio Cricelli