Acido ialuronico: cosa ne sappiamo?

Articolo a cura di:
Giovanni Mascheroni
Medico di Medicina Generale
Specialista in Ortopedia

Di cosa stiamo parlando?

Chimicamente l’acido ialuronico (Fig 1) è una catena polisaccaridica non ramificata, prodotta dall’aggregazione di migliaia di unità disaccaridiche (unità ripetitive), formate a loro volta da acido glucuronico, derivato del glucosio, e N-acetilglucosammina. Il numero di queste unità disaccaridiche determina la lunghezza della catena e, di conseguenza, il peso molecolare di una singola molecola di acido ialuronico.

FIG 1 struttura dell’unità disaccaridica dell’acido ialuronico

FIG 1: struttura dell’unità disaccaridica dell’acido ialuronico

Cosa è il peso molecolare?

È la somma dei pesi atomici di tutti gli atomi che compongono una molecola.

Come si misura?

L’unità di misura del peso molecolare è il Dalton. Per molecole molto grandi, come l’acido ialuronico (Fig 2) si ricorre ai milioni di Dalton (MDa). Il peso molecolare dell’acido ialuronico lineare varia tra gli 0,5 e i 3,6 milioni di Dalton.

FIG 2 morfologia dell’acido ialuronico tramite microscopia elettronica a scansione

FIG 2: morfologia dell’acido ialuronico tramite microscopia elettronica a scansione

Quali gli effetti dell’acido ialuronico sull’articolazione?

Effetti meccanici: l’acido ialuronico ha la capacità di legare a sé molte molecole di acqua (un grammo lega a sé fino a tre litri di acqua): si forma in questo modo un gel viscoso che esercita una funzione di lubrificazione nell’articolazione. Gli aggregati di acido ialuronico in forma reticolare circondano ogni singola cellula cartilaginea ed, essendo imbibiti di acqua, sono responsabili della sua grande resistenza alla compressione. In seguito all’applicazione di un carico improvviso come nel caso di un impatto, agiscono come una sorta di ammortizzatore, ridistribuendo l’acqua che avevano legato e facendo in modo che l’impatto risulti attenuato, distribuendo quindi gli effetti su una superficie più ampia e per un periodo di tempo maggiore.

Effetti biologici: ha una lieve azione antiinfiammatoria, stimola la produzione di nuovo collagene e il mantenimento delle cellule della cartilagine.

Cosa succede nella patologia artrosica?

In un soggetto giovane la concentrazione di acido ialuronico nel liquido sinoviale varia tra 2,5 e 4mg/ml con un peso molecolare medio di circa sei milioni di Dalton.
Età, fattori genetici, traumi portano a una diminuzione della concentrazione che scende a 0,2-2,5 mg/ml e del peso molecolare a meno di due milioni di Dalton con perdita delle proprietà viscoelastiche e di protezione del liquido sinoviale: queste modificazioni producono il danno artrosico.

Come possiamo intervenire su questo processo degenerativo? Possiamo limitarlo?

Lo possiamo fare con una terapia di viscosupplementazione. La terapia infiltrativa con acido ialuronico (prodotto con processi di fermentazione batterica) ha effetti di viscoinduzione (può stimolare la produzione di acido ialuronico “naturale’’), azione antiossidante, antinfiammatoria e antidolorifica.
Negli ultimi anni, in associazione ad altri provvedimenti conservativi, la viscosupplementazione (VS) è stata impiegata in particolare con lo scopo di ridurre la sintomatologia dolorosa, migliorare la funzione articolare e limitare la progressione dei fenomeni degenerativi artrosici.

Esistono tipi diversi di acido ialuronico da utilizzare nella terapia infiltrativa?

Dal punto di vista della struttura, gli acidi ialuronici iniettabili possono essere suddivisi in:
• Lineari (elevato effetto biologico antinfiammatorio, limitato effetto meccanico lubrificante)
• Cross-linkati (elevato effetto meccanico lubrificante, limitato effetto biologico antinfiammatorio)
• Misti (elevata efficacia sia biologica che meccanica, costo elevato)
Negli ultimi anni, inoltre, sono state utilizzate nuove formulazioni, con il principale intento di associare le proprietà biologiche del basso PM, con le proprietà viscoelastiche dell’alto peso molecolare.

Può essere ripetuto il trattamento infiltrativo?

Il basso peso molecolare prevede cicli di cinque infiltrazioni da effettuarsi una volta alla settimana; il medio peso molecolare tre infiltrazioni una volta alla settimana. Il cross-linkato una sola seduta. I prodotti hanno un’efficacia media di sei mesi.

Tutti i pazienti possono essere trattati con la terapia infiltrativa?

Le terapie infiltrative con acido ialuronico non possono essere eseguite in caso di infezioni in atto di origine batterica o virale, allergia o ipersensibilità al farmaco o alle sostanze eccipienti contenute nella soluzione medicamentosa e in caso di gravidanza o allattamento. Altri effetti collaterali possono includere dolore, gonfiore o arrossamento locale che tendono a scomparire nel giro di qualche ora.

CONCLUSIONI

Il trattamento infiltrativo deve essere utilizzato per trattare l’artrosi da lieve a moderata, sintomatica, in cui il danno articolare e la funzione residua permetta margini di trattamento non chirurgico. Va ricordato il problema della prevenzione: produciamo cartilagine fino ai 25-30 anni poi cominciamo a consumarla (attività fisica eccessiva o sedentarietà), pertanto un giusto apporto di calcio con la dieta e un esercizio fisico costante a basso carico contribuisco a prevenire una degenerazione della cartilagine.

NOTE BIBLIOGRAFICHE

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