
Articolo a cura di:
Claudio Cricelli
Direttore Responsabile
di Practice
EDITORIALE
Practice è una rivista magazine nata da un bisogno reale
Sin dai tempi degli studi universitari siamo sommersi da un eccesso di conoscenze teoriche e da una crescente difficoltà di “praticare la medicina” e trasformare le nozioni in gesti, procedure e manualità. Uno straordinario aiuto viene offerto oggi dai “simulatori”, veri e propri pazienti surrogati che consentono di eseguire con estrema accuratezza e verosimiglianza un numero crescente di procedure diagnostiche e terapeutiche, che i medici saranno poi in grado di replicare correttamente sul paziente. I simulatori di base consentono di apprendere le tecniche di prelievo ed infusioni e somministrazione di farmaci per via venosa. Consentono di studiare il corpo umano con una precisione e un dettaglio assimilabili alle dissezioni una volta praticate nelle esercitazioni anatomiche.
Articolazioni come la spalla e il ginocchio sono repliche anatomicamente rigorose delle articolazioni umane ed offrono infinite possibilità di esercitarsi nella semeiotica clinica e strumentale e nella pratica delle infiltrazioni.
“Practice” è la guida a questo universo nel quale si impara a fare oltre che ad apprendere.
Il “medico pratico” riprende possesso della sua peculiarità primaria: il saper fare concretamente le cose, le procedure diagnostiche, gesti diagnostici e terapeutici omessi o dimenticati. Si riappropria delle sue caratteristiche primarie, riprende in carico il paziente. Intendiamoci, non tratteremo solo di manualità.
La pratica consiste nel tradurre le conoscenze in decisioni. Diceva Osler: non basta fare una diagnosi: tutto si gioca nel decidere la scelta migliore, la terapia appropriata ed adeguata, l’intervento corretto. I professionisti si valutano dai risultati clinici – gli “outcomes” – non dalla quantità di conoscenze acquisite, dal numero di articoli letti, dai punteggi ECM conseguiti. Tutto comincia e finisce nella clinica, nel curare le persone, nel “saper fare le cose giuste al momento giusto”.Questo intende essere “Practice”. Scritta da medici pratici per i medici pratici a qualunque disciplina appartengano. Per questo ci saranno molte “Practice”: clinical, technology, prescription, practical, management, medical economy, etc.
Per avere successo ha bisogno di interagire in ogni modo e attraverso molteplici canali con chi la utilizza. Essa è un portale, lo stargate che apre mondi utili alla professione quotidiana. Uno strumento che si guarda molto e si legge poco, perché utilizza le immagini, i videoclip e l’interazione con l’utente come strumento primario. “Practice” propone di creare una redazione estesa, composta dai fruitori che sono invitati a scrivere, registrare i loro video, proporre esperienze e suggerire modifiche ed innovazione. Volutamente non si occuperà di argomenti “scientifici” che devono essere trattati nelle sedi e dalle istituzioni idonee.
Qui finalmente ci riappropriamo di come si “fa” la medicina.
Buon lavoro!

Claudio Cricelli